
c'è qualcuno che deve ancora ricevere dei regali...
(il nuovo must della stagione natalizia 2005)
Finalmente ho aperto la porta della mia stanza. Una stanza piena di pensieri, ricordi e immagini. La stanza virtuale della bambina portoghese… “E capirai che la vera ambiguità è la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini. E poi, e poi, che quel vizio che ci ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere.” (canzone della bambina portoghese, F. Guccini)
3 commenti:
certo, sono convinta che esista lo spirito natalizio. esiste, ma non c'è. è soffocato e nascosto dalle nostre cazzate di tutti i giorni: il superfluo. tutte le mattine dovremmo cercare di scrollarci di dosso la superficialità per cercare l'essenzialità del momento. come quando una brava casalinga fa le pulizie di primavera! (uffi! la cosa che non sopporto dell'argomento natale è che mi fa sentire tremendamente retorica...)
una cosa bella del natale è il grande albero della stazione centrale.
Pieno di lettere a un babbo natale smemorato che raccontano di sogni e di trovare un fidanzato e di pendolari disperati e di "torna Luca" e di papà che vorrebbero vedere i bambini, e "lo so che ho sbagliato Mery". Perché quelle lettere sono vere e le persone sembra che ci credano che i sogni si possono pure avverati, scaraventati pure da qualche camino. Volevo scriverlo sul mio blog, invece l'ho scritto a te, Vale.
giuliett
è bello risentirti, giulia! leggere di nuovo qualcosa di tuo. questo post che mi hai lasciato è un bel regalo "post-natalizio".
un regalo inaspettato.
grazie
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