giovedì, novembre 17, 2005

antony and the johnsons


Hope There's Someone (Antony and the Johnsons)

Hope there's someone who'll take care of me
When I die
Will I go?
...
There's a ghost on the horizon
When I go to bed
How can I fall asleep at night
How will I rest my head

Oh I'm scared of the middle place
Between light and nowhere
I don't want to be the one
Left in there
Left in there...


Man Is The Baby (Antony and the Johnsons)

Yearning for more than a blue day
I enter your new life for me
Burning for the true day
I welcome your new life for me

Forgive me, Let live me
Set my spirit free.
Forgive me, Let live me,
Set my spirit free.

Losing, it comes in a cold wave
Of guilt and shame all over me
Child has arrived in the darkness
The hollow triumph of a tree.

Forgive me, Let live me
Kiss my falling knee
Forgive me, Let live me
Bless my destiny.


Negli ultimi due anni tutti hanno fatto a gara per collaborare con questo etereo artista londinese trapiantato a New York: Warhol Museum; teatro di Bloomsbury; Nancy Jazz Festival e Townhall di New York City.
A scoprirlo fu David Tibet, leader dei Current 93 (http://www.brainwashed.com/c93/). Poi l'incontro con il grande Lou Reed. Una vera e propria "musa" protettrice. Un incontro che, oltre a causare un meritato aumento di visibiltà per Antony, partorisce delle collaborazioni eccellenti (Fistful Of Love, The Raven). Antony and the johnson, sonorità blues malinconiche. voce dolce e fanciullesca. timbro androgino, nasale e vissuto. Provate a farvi cullare dal suo piano e da testi che sembrano quasi preghiere intrise di rassegnazione e speranza allo stesso tempo. una bella scoperta musicale che consiglio a tutti!
http://www.antonyandthejohnsons.com/

giovedì, novembre 03, 2005

una coppia d'altri tempi

Questa sera dopo cinque anni che vivo a Milano mi manca la famiglia.
Una mancanza viscerale. È questa la prima volta.
Sono arrivata a casa, ho fatto un po’ ordine, mi sono preparata la cena e un bicchiere di vino rosso.
Mi sono immaginata mia madre che commenta: “non sta bene che una signorina beva il vino rosso. Ti vengono i denti viola!”. Come per dire, scolati pure una bottiglia di un buon e delicato vino bianco ma un rosso, no! Dall’altra mio padre che mi sostiene. Un buon bicchiere di rosso è come una mela al giorno, toglie il medico , i pensieri infelici di torno. Mia sorella che se ne versa uno e ride.
Mia mamma una donna d’altri tempi. Nelle foto con i suoi tallieurs e le sue scarpe rigorosamente alte con tacco almeno da 12. Che non sia mai! Sembra una diva, piccolina piccolina, bellissima.
Mio padre un omone 1,85, bello, sorridente, due occhi di ghiaccio, due mani enormi che, da quando hanno incontrato il corpicino di mia mamma, si sono prefisse come unico scopo di proteggerlo.
Una foto in bianco e nero di una coppia d’altri tempi.
Due opposti.
Lei taciturna, ma che sa il fatto suo.
Lui vanitoso, egocentrico, ma pragmatico (anche troppo) e caparbio come può esserlo solo un capricorno.
Me li immagino mentre ceniamo.
La mamma che racconta il loro primo capodanno da sposati.
Lei già pronta col suo vestito più elegante. paillettes su stoffa e orecchini che fanno a gara col vestito per la preziosità.
Lui allo specchio, si volta e la guarda. Mia mamma che avverte il suo sguardo. Le farfalle nella pancia di lei sono impazzite e reclamano un complimento per quel corpicino cosi agghindato a festa. Lui si avvicina e le dice: “sono proprio bello stasera”.
Risate.
E per lei, sposa da novembre, inizia la serata più bella, una festa da principessa. Si perché mio padre nel suo essere comicamente vanitoso è l’uomo, che baciando per la prima volta mia madre, l'ha portata su una nuvola, l’unico luogo consono per una principessa.
Mi mancano.
Le battute, le grida di mio padre, la sua caparbietà, le sue debolezze, il suo essere uomo di mondo e viaggiatore, le sue enormi orecchie, la sua pazzia.
La risata, i pianti di mia madre, il nasino alla francese, il suo umorismo, la sua forza di donna.
Stasera per la prima volta dopo cinque anni, ho pianto per la loro assenza.