mercoledì, settembre 21, 2005

welcome morgana!



è arrivata Morgana! una femminuccia simpatica, ma un po' troppo furbetta. ha già capito come funziona con i maschietti. con quegli occhietti...
non so quanto rimarrà perchè l'abbiamo (io e la mia amica Sara) presa in affidamento all'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). ma chissà, magari alla fine ci innamoriamo di quel musetto e la adottiamo noi.
Mi raccomando informatevi sul sito dell'ENPA http://www.enpa.it/ perchè c'è bisogno di volontari per gli affidamenti!

domenica, settembre 11, 2005

ordinario lunedi di settembre



Originally uploaded by bambinaportoghese.


Ho una tosse terribile e sto male, ma nonostante ogni cellula del mio corpo voglia rimanere nel letto, devo andare a lavoro. La testa mi scoppia e come se non bastasse quando tossisco sembro un cane. Sì sembra che abbaio. Devo ammettere che mi crea qualche problema con la “sfera sociale”.
Luce-buio
Luce-buio
Inserisco fogli e aspetto.
Faccio quello che so fare meglio: le fotocopie. Poco dispendio di energie, quello che mi ci vuole oggi.
Bene, bene.
Ma alle cinque, quando pensavo già allo sciroppo, al letto e al riposo, arriva la mia responsabile.
“È arrivato il prof. Sticazzi per l’atlante tematico, puoi venire o stavi andando via?”
Che domanda… Lo sa benissimo che in ogni caso avrei dovuto seguirla.
Mi trascino verso l’alcova del mio capo e vengo bombardata di domande incomprensibili. Imbarazzata e stanca, cerco di spiegarmi meglio e sento “Ma è una stagista?”
Nella mia realtà parallela a questo punto il prof. Sticazzi sarebbe già passato a miglior vita steso tra i suoi tanto amati atlanti del cazzo.
Mi alzo, raccolgo i pezzetti della mia autostima che ho lasciato per terra dopo l’osservazione del prof. e vado a copiare due cd come richiesto. Come al solito, dato che gli eventi non sono casuali, il pc decide di bloccarsi, di scioperare la masterizzazione.
Col fiato del prof. e del capo sul collo, cerco di finire.
Si apre lo sportellino.
Consegno cd.
Saluti di circostanza.
Arresta il sistema.
Mi trascino verso casa. Distrutta, vicina alla fine, come pollicino lascio dietro di me (negli appositi cassonetti) le carte dei quattro duplo che mi sono divorata durante il tragitto.

giovedì, settembre 08, 2005

madre



Originally uploaded by bambinaportoghese.

incendi d'estate


incendi d'estate
Originally uploaded by bambinaportoghese.
Oggi nella ridente Mondovì, la mia città natale, è festa! La festa della Madonna e anche una festa della madonna (grasse risate!). Niente lavoro oggi, stasera fuochi, sagre, cibo e vino a iosa.
E io? Sono a Milano a "laorà" (quasi a gratis), china sul fatturato, schiacciata da nuvole grigie e da una timida pioggia.
Ogni tanto mi manca la mia piccola Mondovì.

Consigli per gli acquisti

Ho appena accesso la tv. Di solito la tengo come sottofondo. Lo so è una brutta abitudine, ma ogni tanto mi diverte guardare la pubblicità. Una realtà sintetizzata in 30 secondi, in pochi fotogrammi così lontani dalla realtà.
Mi piace immaginarmi di vivere in uno spot.
Eccomi lì davanti a una macchia sulla piastrella del mio bagno.
"Noooo!" esclamo con un'espressione così terrorizzata da far schiattare d'invidia persino il grande Munch. Il mio bagno, perfetto, lucido, tutto in ordine, intaccato dal nemico numero uno: lo sporco difficile!
Mentre nella mia mente regna il vuoto perchè è troppo lo shock, ecco che appare dal nulla un uomo. Carino... Ma mi pare strano, il mio problema non è di coppia. Forse ho sbagliato pubblicità o forse ho veramente un problema di coppia?
Ma no! È una sorta di Mastrolindo.
I tratti del mio viso si distendono e sento che la mia giornata, la mia vita di 30 secondi è vicina a una svolta.
L'ometto in bianco mi sorride, elenca le proprietà chimiche e fisiche del prodotto. Ma a me che me frega! Sono la consumatrice media per eccellenza; io non scelgo il prodotto, ma l'ometto, il suo aspetto così confortante, il colore di moda della confezione.
Mastrolindo mi poggia la mano sulla spalla, ammicca e si avvicina. Ok ho un problema di coppia.
No scusate dimenticavo, un po' di ambiguità sessuale fa quasi sempre da cornice in un spot.
"Donna, le macchie non sono più un tuo problema. È nato finalmente Spazzasporco! Donna ora puoi finalmente dedicare del tempo a te stessa, ai bambini, al marito."
Ma allora la soluzione esiste.
Il mago Zurli' dello sporco scompare, con lui la macchia e sul mio volto compare un sorriso senza fine.
Sorge un dubbio... Adesso che ho tolto la macchia nera, l'unico neo della mia breve vita catodica, e il ragazzone è andato via, che faccio ora?
Niente.

NERO

Forse per quanto sia complicata, per quanto non ci sia sempre un "problem solving" finale, la realtà è meglio.
P.S. beh se incontrassi un giorno nel mio bagno il bel ragazzone del pulito potrei approfittare di più della sua disponibilità... Col senno di poi.

mercoledì, settembre 07, 2005

lunedì, settembre 05, 2005

la Carrà sulla 90

Esco da lavoro come tutti i giorni. Dal lunedì al venerdì imbocco come un automa la strada del ritorno verso casa. Sì il piu’ delle volte come un automa per non rendermi conto dello schifo, del piattume grigio che mi circonda.
Come al solito prima di girare l’angolo saluto la puttana brasiliana (o giu di li). Una donna segnata dal tempo, dalla strada, con dei vaporosi capelli ricci corvini. Mi piace, è comica quando mi saluta esclamando“patatina” con quel accento misto, un po’ esotico, un po’ milanese. E so che potrà sembrare strano, ma ha un’aria cosi materna, protettiva. Come Mamy di Via col vento, un pochino piu disinibita, la versione Drag Queen.

E voilà come per magia mi risveglio alla fermata della 90. Non so bene il perché; di solito rimango in stato di trance passivo fino a destinazione-casa, invece oggi decido di osservare intorno a me. Mi soffermo sulle cose piccole cosi belle, cosi trascurate. Le persone tendono a prestare attenzione all’insieme, al tutto e raramente al particolare. Certo, perché il tutto è piu omogeneo piu diretto e non comporta grande fatica celebrale.
Ritorno bambina e mi soffermo sui piccoli accessori “primavere-estate” della capitale della moda e della sua strada. La mattonella del marciapiede con le sue rughe, le sue macchie; la formica di passaggio davanti al mio piede; la foglia secca che quasi rantola sull’asfalto caldo guidata da un timido vento afoso milanese.
Quando comincio a pormi le solite domande stupide per eccellenza: “quante storie avranno da raccontare questi piccoli elementi?”, mi accorgo che è in arrivo il filobus.
Ma quanto è triste la 90?
Penso di salire e già mi sento di troppo; si perché quando si aprono a stento le porte automatiche di questo mezzo strapieno, sento lo sguardo pesante dei passeggeri che sperano nella mia rinuncia ad entrare. Perché occupo spazio e fa caldo e si ha fretta.
A milano si ha sempre fretta, ormai è nel dna. Anche se non hai un cazzo da fare devi andare, correre, l’importante è l’immediatezza. Per essere retorica “il tutto e subito”.
Non mi faccio intimorire dagli sguardi di questi corridori compulsivi e salgo.
E me ne pento.

Respiri addosso al mio corpo, odori di ogni genere. Il profumo troppo dolce, troppo tutto della signora "bene" finita li per caso o necessita, mai per scelta, e il sudore acido di fine giornata dei muratori. Cerco di non pensarci e mentre tento di cambiare invano la canzone del mio i-pod, mi appare di fronte incorniciata da una luce surreale RAFFAELLA CARRÀ col suo odioso caschetto biondo barbie e la sua risata isterica.

Ebbene si, sono in uno studio televisivo anni ’90 stracolmo di lustrini, di ballerini cocainomani troppo felici per non essere fatti e di un pubblico che sicuramente si è fatto passare la roba dai ballerini per poter ridere e battere le mani a comando con tale entusiasmo. Ah che belli gli anni ’90!
Sul tavolino kich e chic di Raffaella, una miniatura dal vero della 90 milanese.
È un incubo, penso.
A quel punto incrocio lo sguardo della conduttrice e una voce fuoricampo recita: “e adesso gioca con noi Valentina! Neolaureata, lavora al Touring, uno spizio per anziani che nel tempo perso produce cartografia”.

Applausi.

“allora valentina” esclama la bionda strafatta, “passiamo al domandone. Quanti elementi disgustosi puo' contenere la famosa 90? Pensaci bene, la realtà a volte supera alla grande l’immaginazione umana”.
E lo so, lo so!
Ma purtroppo sono arrivata alla mia fermata. Me tapina, non ho mai vinto niente nella vita. Neanche in una mia allucinazione!